“Playgrouding”: il gioco è una cosa seria

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PLAY come terreno di gioco, movimento, divertimento.

GROUND come suolo, terra, esperienza.

PLAYGROUND come paesaggio, condivisione, spazio pubblico.

Comprendere lo spazio dell'arte come un playground (e viceversa), significa prendere in considerazione tutti questi significati, articolarli e crearne degli altri. 

E se, come affermava l’artista Maria Lai, “giocare è l'arte dei bambini e l'arte è il gioco degli adulti”, il playground è allo stesso tempo luogo di apprendimento attraverso il gioco, progetto artistico-creativo e elemento di trasformazione del paesaggio urbano, con cui architetti, designer, artisti e progettisti continuano a confrontarsi, facendo del palyground un vero e proprio terreno di gioco.

Nomadic Playground di Studio Ossidiana
Nomadic Playground di Studio Ossidiana
Nomadic Playground di Studio Ossidiana

Lo mostra bene il libro Playgrounding: il playground come forma simbolica della società e della cultura progettuale curato da Domitilla Dardi ed edito da Corraini, nel quale la curatrice afferma che: “Parlare di playground significa raccontare storie di definizione dello spazio urbano, di creatività, di contestazione, di riflessione sulla cultura dell’infanzia: il playground è una forma simbolica che ci porta al cuore antropologico delle nostre relazioni sociali.”.

Il libro, presentato nella Libreria + 121 di Milano in occasione del Salone del Mobile di quest’anno, ripercorre la storia del playground le sue trasformazioni nel tempo, mettendo in luce la narrazione e la visione sociale insita nella progettazione coeva al suo tempo. 

Il libro, nato da una ricerca della curatrice e storica del design Domitilla Dardi iniziata sul web, si apre con una “storia per immagini” dei playground: una panoramica di progetti di artisti, designer e architetti che nel tempo si sono confrontati con la realizzazione di parchi giochi.

Playgrounding | The playground as a symbolic form of society and design culture by Domitilla Dardi - Corraini Edizioni, 2022

La seconda parte del libro rappresenta si presenta come un vero e proprio spazio di sperimentazione su carta, che assume una dimensione tridimensionale nello spazio espositivo della Libreria +121 Corraini di Milano, dove sono stati presentati nove progetti e idee di playground commissionati ad altrettanti artisti e designer, a cui Domitilla Dardi ha affidato il compito di creare spazi del gioco a partire dalla loro personale visione del mondo dell’infanzia. 

Ne sono emerse nove idee e proposte formulate da: Paul Cox, Matali Crasset, Konstantin Grcic, Martí Guixé, Lemonot, Gianluca Malgeri e Arina Endo, Studio Ossidiana, Parasite 2.0 e Olimpia Zagnoli. 

Birdslike di Gianluca Malgeri & Ariana Endo

Gli artisti invitati hanno interpretato in libertà la doppia pagina del libro nella sezione “Se le pagine fossero piani di gioco”. 

In mostra presso gli spazi della Libreria + 121 le nove proposte di materializzano in forma di progetto o di vero e proprio spazio/gioco come nel caso di Aire de Jeu di Paul Cox, in cui l’autore offre ai visitatori la possibilità di essere spettatori ed attori del gioco, offrendogli lo spazio della in scena: una vera quinta teatrale con sagome di personaggi, elementi di scena, costumi e altri strumenti per creare il gioco, in un clima di totale improvvisazione.

Aire de Jeu di Paul Cox
Aire de Jeu di Paul Cox

Un gigantesco orecchio da cui fuoriescono canti e suoni, emessi in realtà da ipotetici visitatori, in un rimando di onde acustiche che si propagano nello spazio e una sagoma dalle “ascelle nebulizzanti” che rimandano ai parchi di divertimenti estivi, sono le principali attrazioni di Sudo e Sento, progetto di Olimpia Zagnoli che richiama la tradizione degli antichi “parchi dei mostri” ma in chiave contemporanea.

Sudo e Sento di Olimpia Zagnoli

Birdslike di Gianluca Malgeri & Arina Endo ci riportano ad ambienti organici dove l’architettura del gioco richiama quella naturale degli alberi del Giappone, dove vivono gli autori. Come dice il titolo del progetto, la proposta guarda agli alberi come a monumenti naturali e case per altre specie, offrendo, allo stesso tempo, una possibilità poco esplorata del playground: quella di essere spazio di sperimentazione di giochi e azioni fra i rami, in interazione non solo con la terra, ma anche con il cielo.

Birdslike di Gianluca Malgeri & Ariana Endo
Birdslike di Gianluca Malgeri & Ariana Endo

In conclusione, alle nove proposte progettuali, il libro si chiude con immagini d’autore: dalle fotografie di Stefano Cerio e Fujio Kito a quelle provenienti dagli archivi digitali delle principali biblioteche del mondo, passando per gli scatti di grandi autori sul tema delle giostre.

Playgrounding | The playground as a symbolic form of society and design culture by Domitilla Dardi - Corraini Edizioni, 2022

Saltare da una pagina all’altra, soffermarsi su un gioco, immaginare di abitarlo, capovolgere le immagini per vedere l’effetto che fa, non è mai stato così divertente. 

Playgrounding: il playground come forma simbolica della società e della cultura progettuale è un vero e proprio invito ad esplorare le possibilità del gioco e dell’immaginazione, anche stando fermi, anche sfogliando un libro. 

Favole Imbandite di Lemonot
Written by
Untolds