Maria Vittoria Backhaus: Between Photography and Archive

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Maria Vittoria Backhaus

In a period in which fashion photography represented an abstract and rarefied women on a uniform white background, Maria Vittoria Backhaus built sets populated by female figures who told stories in constant evolution. Figures that revolutionised the clichés of fashion photography. 

One of the pioneers of fashion photography in Italy, Backhaus has made minutiae and attention to detail, her personal aesthetics' trademark. UNTOLDs met her in her Milanese studio, among the folders of a meticulously curated archive in which she passes from the first reportage photographs of the 60s to the latest experimental projects, in an intertwining of poetics and imagery in which the distinction between art and photography fades into the background.

© Maria Vittoria Backhaus
© Maria Vittoria Backhaus

(Italiano)

Maria Vittoria Backhaus

In un periodo in cui la fotografia di moda rappresentava una donna astratta e rarefatta su un uniforme fondo bianco, Maria Vittoria Backhaus costruiva set popolati da figure femminili che raccontavano storie in continua evoluzione, figure che rivoluzionavano i cliché della fotografia di moda. Una lettura ironica del femminile, esaltata dall’estetica di una sublime mise en scène.
Pioniera della fotografia di moda in Italia, Backhaus, con la sua arte, ha fatto della minuzia e della cura del dettaglio il marchio di fabbrica della sua personale estetica.
UNTOLDS l’ha incontrata negli spazi del suo studio milanese, tra i faldoni di un archivio meticolosamente curato, in cui si passa dalla prime fotografie di reportage degli anni 60 agli ultimi progetti sperimentali, in un intreccio di poetiche in cui la distinzione tra arte e fotografia passa in secondo piano.

Pioniera della fotografia di moda in Italia, Maria Vittoria Backhaus, con la sua arte, ha fatto della minuzia e della cura del dettaglio il marchio di fabbrica della sua personale estetica. Per UNTOLDS, l'arte di Backhaus si snoda in un intreccio di poetiche in cui la distinzione tra arte e fotografia passa in secondo piano.

© Maria Vittoria Backhaus

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Untolds