“My name is Edas Wong and I live in Hong Kong. I am a day-dreamer and love imagination. Street photography.”
La biografia di Edas Wong, fotografo di strada, seppure concisa, spiega chiaramente l’ingrediente alla base del suo personalissimo stile: l’immaginazione che, come sosteneva Munari, più della fantasia e della la creatività, “vede”. Edas Wong, a 52 anni, vive ad Hong Kong e non fa il fotografo per vivere. Dal lunedì al venerdì veste i panni di manager in una importante azienda di telefonia e nei fine settimana si dedica interamente alla fotografia, alla ricerca dello scatto perfetto in grado di mettere insieme realtà e immaginazione. Camminando, seguendo il ritmo delle strade, osservando la vita dal di fuori. In attesa di ciò che il caso intende offrirgli in quel determinato momento.



Gli scatti di Wong nascono dalla giustapposizione e stratificazione di due piani che il fotografo intreccia come un bricoleur: primo piano e sfondo, uniti al sincrono, si incontrano per creare effetti comici e surreali.

I temi della creatività e dell’immaginazione permeano tutta la produzione visiva di Wong, di cui è possibile avere un’idea scorrendo il profilo Instagram dell’autore: un vero e proprio atlante visivo dell’effimero e del presente che illustrata tangibilmente il modus operandi di Wong, ne svela i meccanismi mentali implicati e l’importanza dell’intervento tanto dell'immaginazione quanto del caso.

Viste da questa prospettiva, le fotografie di Wong sono contributi pedagogici open access sulla creatività, capaci di stimolare la fantasia dell’osservatore e di provocarne lo sguardo curioso e divertito di chi guarda al quotidiano per cercare situazioni paradossali in cui l’effetto del realismo è amplificato dal potere dell’immaginazione.

