Ventuno artisti contemporanei, un Chiostro cinquecentesco e una certezza sempre più evidente: la follia, al pari della creatività, non ha limiti.

La mostra CRAZY. La follia nell’ arte contemporanea, in mostra al Chiostro del Bramante di Roma, fino all’8 gennaio del 2023, è un invito a considerare sempre più labili i confini tra follia e creatività, così come tra spazio espositivo tout court e nuove modalità di installazioni creative. Le opere in mostra occupano la scena in maniera insolita, in un’esplosione di creatività che, nel progetto organizzato e prodotto da Dart ‒ Chiostro del Bramante, nasce da un intenso e partecipato scambio con gli artisti, invitati a prendere parte attivamente alla narrazione espositiva con opere site specific e attraverso progetti d’installazione non ordinari.

Passeggiando tra gli ordinati e lineati spazi del Chiostro, è possibile intercettare le colate di pigmento di Ian Davenport sulla scalinata esterna agli ambienti di Lucio Fontana (1968) e di Gianni Colombo (1970), due opere - eccezionalmente riunite e riallestite in questa mostra - che costituiscono le colonne concettuali intorno alle quali si sono sviluppate le opere degli altri artisti, tutte commissionate, in occasione della mostra, dal curatore, Danilo Eccher.



Non un percorso ordinario e prevedibile ma un’esplosione creativa ed in continua espansione, come simboleggiano gli specchi in frantumi di Alfredo Pirri e il soffitto frantumato di Thomas Hirschhorn. Una narrazione articolata e spiazzante in cui, oltre all’opera e al suo autore, riveste grande importanza lo spazio espositivo, con la sua architettura classicheggiante d’inizio cinquecento.



“La pazzia, come l’arte, rifiuta gli schemi stabiliti, fugge da ogni rigido inquadramento, si ribella alle costrizioni”, afferma il curatore della mostra, Danilo Eccher. A Roma, impazzire - almeno per un giorno - si può.
