3 Pavimenti che devi assolutamente calpestare a Milano

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La coscienza nei piedi

Era agosto.

Esattamente un mese fa vi lasciavamo con un post su una delle piscine più enigmatiche di Milano, i Bagni Misteriosi di de Chirico. Dopo un mese, tra sfiducia e discontinuità, un altro de Chirico, stavolta Andrea (noto con lo pseudonimo di Alberto Savinio), apre le porte al “settembre settembrino” e al suo brusco cambio di stagione. Era il 1949, Andrea, fratello minore di Giorgio, scriveva: “è nei piedi la nostra coscienza”. E così, bizantinamente, cominciamo l’anno con un invito: scoprire i 3 pavimenti di Milano assolutamente da calpestare, contemplare, ammirare, con coscienza.

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Abbassate lo sguardo, la bellezza è ai vostri piedi..

1. FONDAZIONE DELLE STELLINE.  

Entrare nel quadriportico del piano terreno del Palazzo delle Stelline equivale ad immergersi in un mondo fantastico popolato da esseri zoomorfi e fitomorfi che sembrano raccontare l’origine della vita. L’arte ambientale di Bobo Piccoli, autore del grande pavimento a tarsia marmorea che si sviluppa nell’intero palazzo di corso Magenta a Milano, contiene gli stessi elementi che si ritrovano nei quadri e disegni degli anni Settanta dell’artista. In quest’opera architettonica, realizzata tra il 1973 (come reca la firma con la data impressa sul pavimento all’ingresso del palazzo) e il 1978, la visione dell’artista avvolge l’intero palazzo, dagli spazi del piano terreno affacciati sul chiostro, ai piani superiori.

Indirizzo: Corso Magenta 61, Milano.

Abbassate lo sguardo, la bellezza è ai vostri piedi.
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Fondazione delle Stelline, Milan- Foto: IGREG STUDIO
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Fondazione delle Stelline, Milan- Foto: IGREG STUDIO
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Fondazione delle Stelline, Milan- Foto: IGREG STUDIO
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Fondazione delle Stelline, Milan- Foto: IGREG STUDIO
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Fondazione delle Stelline, Milan- Foto: IGREG STUDIO
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Fondazione delle Stelline, Milan- Foto: IGREG STUDIO
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Fondazione delle Stelline, Milan- Foto: IGREG STUDIO
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Fondazione delle Stelline, Milan- Foto: IGREG STUDIO
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Fondazione delle Stelline, Milan- Foto: IGREG STUDIO
Fondazione delle Stelline, Milan- Foto: IGREG STUDIO
Fondazione delle Stelline, Milan- Foto: IGREG STUDIO
Fondazione delle Stelline, Milan- Foto: IGREG STUDIO
Fondazione delle Stelline, Milan- Foto: IGREG STUDIO
Fondazione delle Stelline, Milan- Foto: IGREG STUDIO
Fondazione delle Stelline, Milan- Foto: IGREG STUDIO
Fondazione delle Stelline, Milan- Foto: IGREG STUDIO
Fondazione delle Stelline, Milan- Foto: IGREG STUDIO
Fondazione delle Stelline, Milan- Foto: IGREG STUDIO
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A volte, la giungla è il miglior posto in cui perdersi.

2. TASCHEN STORE.

Dal numero 61 di Corso Magenta al 17 di Via Meravigli, pochi metri separano il giardino fantastico di Piccoli dalla foresta tropicale realizzata dall’artista Jonas Wood per il primo store milanese della Taschen, un omaggio all’editoria di qualità e al collezionismo di Benedikt Taschen, fondatore della casa editrice. L’intreccio di foglie, orchidee giganti e piante multicolore (realizzate con una tecnica che accosta resine, terrazzo alla veneziana e dettagli in ottone) è illuminato da due icone del design italiano: al piano terra, la grande lampada a sospensione realizzata da Gio Ponti nel ’50 e, al piano superiore, il lampadario realizzato da Flavio Poli negli stessi anni.

Indirizzo: Via Meravigli 17, Milano

A volte, la giungla può essere il miglior posto in cui perdersi.
Taschen Store, Milan- Foto: IGREG STUDIO
Taschen Store, Milan- Foto: IGREG STUDIO
Taschen Store, Milan- Foto: IGREG STUDIO
Taschen Store, Milan- Foto: IGREG STUDIO
Taschen Store, Milan- Foto: IGREG STUDIO
Taschen Store, Milan- Foto: IGREG STUDIO
Taschen Store, Milan- Foto: IGREG STUDIO
Taschen Store, Milan- Foto: IGREG STUDIO
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Taschen Store, Milan- Foto: IGREG STUDIO
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Taschen Store, Milan- Foto: IGREG STUDIO
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Taschen Store, Milan- Foto: IGREG STUDIO
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Taschen Store, Milan- Foto: IGREG STUDIO
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Taschen Store, Milan- Foto: IGREG STUDIO
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Taschen Store, Milan- Foto: IGREG STUDIO
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Il pavimento più calpestato di Milano

3. SAGRATO DEL DUOMO.

Centro economico e geometrico di Milano, Piazza Duomo è dove sorge “la casa di Milano”, il Duomo che, nel 1958, il Buzzati pittore rappresentava come una montagna dolomitica, con i pinnacoli che si protendono verso il cielo e il sagrato con i covoni di fieno. Lì, ai suoi piedi, c’è il pavimento più calpestato di Milano, il Sagrato Portaluppi che prende il nome dall’architetto milanese che lo disegnò nel 1929. Un pavimento con il trucco, che invita a salire in alto per cogliere i dettagli della composizione geometrica. A starci troppo vicini, la bellezza a volte scompare. Il consiglio è di percorrere il labirinto di scale che portano alle guglie e agli oltre 2.500 volti scolpiti, per ammirare dall’alto il Sagrato. E se anche voi avete un animo crepuscolare, il consiglio è di farlo in quell’ora in cui il Duomo si colora di diverse sfumature di rosa, il rosa di Candoglia per l’esattezza, dal nome del marmo che riveste il Duomo di Milano, l’unico monumento al mondo a disporre, all’occorrenza, di una cava “personale”.

Indirizzo: Piazza Duomo, Milano.

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Untolds